Battaglia di Gela, 1943


Nella notte fra il 9 ed il 10 luglio erano stati lanciati sulla Sicilia orientale i paracadutisti dell'82nd Airborne Division, elementi del III/505th RCT erano riusciti ad attestarsi a difesa nella zona di Piano Lupo, circa 10 km ad est di Gela. Contemporaneamente di fronte a Gela erano stati sbarcati i rangers del 1st Ranger Bataillon (a est del pontile di Gela) e 4th Ranger Bataillon (ad ovest del pontile di Gela), che avevano impostato la difesa delle spiagge. All'alba del 10 luglio era iniziato lo sbarco a Gela della 1st Infantry Division, che aveva cominciato prendere terra all'alba. Intorno alle 8.30 il Gruppo Mobile E, temporaneamente alla dipendenze della XVIII Brigata Costiera, su carri Renault R35 di preda bellica e aveva impegnato nell'abitato di Gela i due battaglioni di rangers, ma era stato bloccato e respinto, dato che la fanteria di appoggio era stata fermata dal tiro di sbarramento dei due incrociatori e due cacciatorpediniere dell'US Navy.
Data la situazione il generale Guzzoni, comandante della 6ª Armata, schierata a difesa della Sicilia, decise di utilizzare le forze mobili più vicine alla zona di sbarco, cioè la divisione Livorno italiana e la divisione Hermann Göring tedesca (entrambe già impegnate in parte contro le truppe sbarcate) per tentare di interrompere lo sbarco e, se possibile, costringere al reimbarco la 1st Infantry Division.
 I piani del XVI corpo di armata (sotto il cui comando operavano entrambe le divisioni dell'Asse) erano di far convergere le due divisioni contemporaneamente su Gela, con l'inizio degli attacchi al primo mattino dell'11 luglio. La colonna sinistra della Livorno, partita da Ponte Olivo alle 6.30, puntò direttamente sul centro della città, mentre le colonne della Göring puntarono sul cimitero di Farello, mentre la colonna centrale, rallentata dalle difficoltà di manovra dei carri Tigre sia entro Niscemi, sia sulle terrazze degli uliveti delle colline sovrastanti la piana ad est di Gela, aveva ritardato di ben due ore la tabella di marcia. Questo ritardo impedì la ricongiunzione delle forze sul campo di battaglia, manovra comunque sempre giudicata estremamente difficile.

I risultati immediati della battaglia furono solo un ritardo di una giornata nello sbarco di truppe rifornimenti della 1st Infantry Division, mentre sconsigliarono decisamente di ripetere contrattacchi simili nei giorni successivi. Il fattore determinante per spezzare il contrattacco italo-tedesco era stato il fuoco navale, e questo fatto influì sulle decisioni strategiche per fermare sbarchi futuri, portando supporto al concetto di tenere le riserve corazzate nell'entroterra, per un contrattacco successivo allo sbarco stesso.
Dopo la battaglia di Gela praticamente la difesa della Sicilia avvenne tramite ritirate successive su linee difensive predisposte, senza più tentare contrattacchi che impegnassero forze superiori a quelle necessarie ad ottenere risultati puramente tattici, accontentandosi di rallentare l'avanzata Alleata e di infliggere perdite in uomini e mezzi.
Bunker AngloAmericano

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