Pontile Sbarcatoio di Gela

Il pontile sbarcatoio rappresenta in assoluto la prima costruzione in cemento armato realizzata a Gela; il progetto, redatto nel 1909 dall’Ufficio del Genio Civile di Caltanissetta, diventò operativo nel 1911 e fu terminato quattro anni dopo nel 1915.
    La marineria gelese di allora, che comprendeva più di 200 navi di grosso tonnellaggio, tra bastimenti e velieri da commercio e da pesca, ebbe un notevole vantaggio per il carico e lo scarico delle merci, prima effettuato direttamente e con molto disagio sulla spiaggia. L’ulteriore incremento del traffico e l’attracco di navi con alto pescaggio, dopo qualche anno, però, resero necessario il suo allungamento di altri 150 metri; le lungaggini burocratiche, la difficoltà di finanziamenti dell’opera e le fasi storiche che attraversava l’Italia in quel periodo ritardarono tale aggiunta di circa vent’anni, infatti, i lavori di prolungamento, appaltati il 1° settembre del 1932, furono terminati nel 1935.
    Prima dello sbarco alleato sulla spiaggia di Gela, avvenuto la notte tra il 9 e il 10 luglio del 1943, il comando militare dell’esercito italiano, di stanza a Gela, fece saltare in aria con una carica esplosiva la parte centrale del pontile per ritardare lo sbarco delle truppe alleate le quali, peraltro, non ebbero nessun impedimento da tale inutile demolizione. Con la realizzazione del Porto Rifugio prima e del Pontile del Petrolchimico dopo, il pontile sbarcatolo cadde in disuso. Da qualche lustro la struttura, sia per la vetustà, sia perché in alcune parti pericolante, è stata dichiarata dalla Capitaneria di Porto inagibile.
    Per questo pontile, appartenente al demanio marittimo, si impone con urgenza una ripresa dei lavori che oltre a restituirlo alla pubblica fruizione ne faccia anche conservare in parte la struttura originaria, quale esempio di archeologia industriale marinara, ultimo purtroppo rimasto a Gela.

Commenti

Post popolari in questo blog

Statua di Cerere

Eschilo

Chiesa Madre di Gela